Thursday 6 March 2014

Fagioli_Lorenzo e il Canada (Terza parte)_Italiano


… Mia sorella Maia stava per compiere un anno. La sua festa di compleanno sarebbe stata un punto di non ritorno: il mio Papà sarebbe andato via dall’Italia un paio di giorni dopo.

Amici e parenti si sono uniti a noi. C’erano così tante persone! Io ero un po’ confuso perché tutti mi chiedevano se fossi pronto per il grande cambiamento. Io continuavo a chiedermi quale potesse essere il cambiamento quando una sorellina compiva un anno!

All’improvviso ho sentito gente gridare, ridere e musica a tutto volume. Tutti saltavano, cantavano, ballavano e gridavano: “I gotta feeling”. Anche le nonne ballavano e battevano le mani – questo lo faceva la nonna Ezia a dire il vero – così scoordinate come solo le nonne sanno essere!

Tutti sembravano felici. Quindi, non dovevo preoccuparmi. Sono andato dalla mamma e ho cominciato a ballare e saltare con lei. Quando è divertita e di buon umore, la mia mamma sa essere così divertente! Canta canzoncine stupide, balla e inventa le sue personalissime kata di karate. Addirittura sa strisciare i piedi come Michael Jackson! Ok, non esattamente come lui…ma almeno ci prova!

Papà è partito. E' andato a cercare una bella casa per noi in Canada. Io sono dovuto restare perché gli ho promesso che mi sarei preso cura di Maia e Mamma. L’ho fatto!

Ho aiutato la mia mamma a impacchettare tutto. Giorno dopo giorno la nostra casa diventava sempre più vuota e fredda. Io continuavo ad andare all’asilo fino a quando, un mese dopo la partenza di Papi, mamma mi ha detto che il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo giorno assieme a maestre e compagni. Di notte ha preparato una torta al cioccolato piena di smarties e Nutella (a scuola in Canada, il Preside avrebbe chiamato tutto il dipartimento di Polizia. Della serie: Nuts-free...hai presente?). Così, ho festeggiato!

Quando Papi è partito, Maia ed io eravamo un po’ preoccupati. Non eravamo certi di rivederlo nuovamente. Così, Nonna Lilli ha messo dei fagioli in un barattolo. Circa 58. Era il numero esatto di giorni che dovevamo trascorrere senza Papà. Ogni giorno ne toglievamo uno.

Ho trascorso un paio di settimane a casa dei nonni di Palermo, con Chiara. Il resto, a Trapani, con Mattia. Era Carnevale e ci siamo divertiti un sacco!

 Mi ricordo che quando ero in macchina con la mia mamma, mi chiedeva come mi sentissi. Spaventato? Triste? Elettrizzato? Lei diceva di sentirsi un po’ triste e un po’ felice. Io, cercando di essere gentile, le dicevo che lo stesso valeva per me. A volte gli adulti fanno domande difficili. In queste occasioni devi trovare la risposta che secondo te più gli piacerà.

Ascoltavamo sempre due canzoni: Malamorenò e Baciami Ancora. Ho detto alla mia mamma che l’ultima mi faceva pensare così taaaanto al mio papà. Cantavamo ad alta voce, sorridevamo e cercavamo di immaginare la nostra vita futura.

Altri due fagioli e sarebbe arrivato anche per noi il momento di partire…
 
 
 
 

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