Saturday 21 June 2014

Come gelsomino

 
Anche questo pezzo, come il precedente, nasce da un istante, da un'attesa di una decina di minuti. Mi sembra di scoprire una delle tante sfumature che ognuno racchiude nell'anima. Ho deciso di usare il blog anche per questi pensieri (pur essendo nei toni completamente diversi), perche' esistono ed evidentemente fanno parte di me...in qualche modo...
 
 
 

Quella guancia, che di velluto parea, ricopriva il cuore d’amore.

Il calore dell’alito suo come vento soave in una notte d’estate che profuma di gelsomino.

Le ciocche sparse sulla fronte si allungavano lungo il braccio mio;

E il movimento del petto, come onde incessanti bagnano la riva,

un assaggio d’estasi mi donava.

Così la terrò per sempre quell’anima mia, spossata e fiduciosa,

in un soffice abbraccio d’amore e tenerezza.

Con il rosa di labbra socchiuse e di occhi le cui linee come dardi trafiggono il cuore.

Beato è l’amore che al cuore giunge con poche parole mute, pronunciate da due occhi fiduciosi.

Perché mai l’animo mio porterà lontano da me quella porzione di te che la vita mi diede.

 I cespugli alle spalle come esercito a proteggerci.

Il mare dinnanzi per nascondere le mie lacrime.

Il cielo al di sopra a raccogliere le mie preghiere.

Dopo secoli, perenne la tua memoria in me.


Thursday 19 June 2014

Visioni mattutine...in primavera, si parla d'inverno?


Sono tendenzialmente una persona silenziosa al risveglio. Guardo il mio caffè e attendo un cenno interiore che mi assicuri di essere pronta ad affrontare una nuova giornata.

A volte però, come in un sogno, delle immagini mi parlano. Sono immagini nella mente, nel cuore. Spesso nello stile non combaciano alla mia persona, all’idea che io ho di me stessa. Ho imparato ad ascoltare, magari m’insegnano qualcosa.

Poi, rileggendo a distanza di giorni, sorrido. A volte mi annoiano, a volte mi ricordano i tempi del liceo, a volte mi stupiscono…
 

 




Porta la via, che il suono irradia, su monti lontani che alla vista sfuggono.
Cocchiere ansante che il passo incerto guida verso la vetta che attendere sa.
E solo pensieri di morte e terrore, che echeggiano nel  cuore, risultano spinta immortale per l’obiettivo lontano.
Il cuore rifugge la noia  e riluce splendente il desiderio soave di vivere ancora.
Coi fiocchi cadenti ora da un tetto di grigio, in un’aria pesante di sogni e premonizioni,
ansimando coi pugni chiusi a indicare la via, sospinge destrieri sull’erta salita.
Se il baratro accanto vertigini provoca, solerte lo sguardo va mosso.
La linea, come serpente che costeggia il monte, è la freccia che l’obiettivo indica.
Percorsi ancestrali per l’animo e il corpo…
Valorosi soldati che impongono la propria forza sapendo che volontà e intelletto, talvolta, più forti di dardi sono.
Il destriero incerto muove un passo sicuro allorché un pugno chiuso, manovrando le redini, gli indica un percorso che gli occhi non sanno scorgere.
Il ghiaccio congela gli arti ma non il cuore che, incessantemente, pompa energia  e brama di riuscita a chi teme di non farcela.

Vicina, una vetta.