Thursday 12 December 2013

Il Presepe vivente di Custonaci_Storia e Tradizioni (Italiano)


Situato su una collina nella provincia di Trapani, costa occidentale della Sicilia, Custonaci è un paesino noto a livello nazionale ed internazionale prevalentemente per la produzione del marmo, quello perlato per l’esattezza. Amato particolarmente negli Emirati Arabi, è così chiamato grazie ai riflessi determinati dalla presenza della calcite che rievocano il color madreperla caratteristico di molte conchiglie.

Tuttavia, non è solamente il marmo a rendere questo piccolo paese un posto speciale. Uno dei borghi di Custonaci, Scurati, ospita una grotta molto famosa nel mondo degli archeologi e paleontologi: la Grotta Mangiapane.

Si tratta di una grotta antichissima, molto grande, situata all’interno della Riserva di Monte Cofano. Lo studio e le ricerche condotti hanno messo in luce una storia risalente almeno al Paleolitico (da 36,000 a 10,000 anni fa). Anche se l’archeologia non dovesse far per noi, la Grotta Mangiapane rimane comunque un posto da visitare grazie all’insolita presenza di un villaggio costruito al suo interno e abitato fino a qualche decennio fa. L’ubicazione e la tipicità di questo piccolissimo villaggio hanno fatto sì che venisse anche scelto come set per uno degli episodi dell’ispettore Montalbano (Il ladro di merendine), seguitissima serie televisiva italiana tratta dai romanzi dello scrittore contemporaneo siciliano Andrea Camilleri.

Seppur abbandonato intorno agli inizi degli anni ’50, la popolazione locale ha mantenuto inalterato l’aspetto del piccolo villaggio, caratterizzato da casette molto piccole con tetti bassi. Alla loro vista non si può fare a meno di sentirsi immersi in una fiaba per bambini.

La magia si fa ancor più grande se si decide di visitare il posto durante le feste natalizie. Ecco che il piccolo villaggio si anima, prende vita e si trasforma in un presepe vivente. Artigiani provenienti da luoghi limitrofi, locali, volontari e comparse si danno appuntamento per riprodurre gli antichi e perduti mestieri, con l’ausilio degli strumenti di lavoro originali.

In un mondo che a volte sembra andare troppo di fretta, trasformando il consueto in desueto in un batter di ciglio, nella Grotta Mangiapane il tempo si è fermato all’inizio del XX secolo, almeno durante il Natale, in una piccola borgata i cui abitanti, incuranti di quanto accada nel resto del mondo, portano avanti mestieri tramandati di generazione in generazione.

Seguire il percorso tra le casette, ascoltare musiche e canti tradizionali, osservare l’arte degli artigiani inevitabilmente ci riporta ai racconti dei nonni, a quelle storie imparate a scuola e apparantemente tanto distanti da noi.

All’interno del Presepe di Custonaci, il tempo cede il posto all’eterno: l’odore del pane appena sfornato, della ricotta ancora calda, i rumori degli utensili nelle mani di uomini e donne avvolti in abiti storici - i cui volti per magia sembrano assumere connotati antichi - realizzano un’esperienza che vale la pena vivere. Così, in pieno clima natalizio e dopo aver inebriato il nostro spirito di quelle musiche, profumi e colori, arrivare alla grotta in cui la Sacra Famiglia posa silente diventa quasi un tappa obbligatoria non solo fisica, ma anche spirituale.

A circa trent’anni dalla nascita di questo appuntamento, considerato il crescente interesse etno-antropologico della ricorrenza, la Regione Sicilia ha inserito il Presepe Vivente di Custonaci nella lista delle Eredità immateriali, affinché ne venga preservato il valore di patrimonio storico e culturale.