… Mia sorella
Maia stava per compiere un anno. La sua festa di compleanno sarebbe stata un
punto di non ritorno: il mio Papà sarebbe andato via dall’Italia un paio di
giorni dopo.
Amici e parenti
si sono uniti a noi. C’erano così tante persone! Io ero un po’ confuso perché
tutti mi chiedevano se fossi pronto per il grande cambiamento. Io continuavo a chiedermi quale potesse essere il cambiamento quando una sorellina compiva un anno!
All’improvviso ho
sentito gente gridare, ridere e musica a tutto volume. Tutti saltavano,
cantavano, ballavano e gridavano: “I gotta feeling”. Anche le nonne ballavano
e battevano le mani – questo lo faceva la nonna Ezia a dire il vero – così
scoordinate come solo le nonne sanno essere!
Tutti sembravano
felici. Quindi, non dovevo preoccuparmi. Sono andato dalla mamma e ho
cominciato a ballare e saltare con lei. Quando è divertita e di buon umore, la mia mamma
sa essere così divertente! Canta canzoncine stupide, balla e inventa le sue
personalissime kata di karate. Addirittura sa strisciare i piedi come Michael
Jackson! Ok, non esattamente come lui…ma almeno ci prova!
Papà è partito. E' andato a cercare una bella
casa per noi in Canada. Io sono dovuto restare perché gli ho promesso che mi
sarei preso cura di Maia e Mamma. L’ho fatto!
Ho aiutato la mia
mamma a impacchettare tutto. Giorno dopo giorno la nostra casa diventava
sempre più vuota e fredda. Io continuavo ad andare all’asilo fino a quando, un
mese dopo la partenza di Papi, mamma mi ha detto che il giorno dopo sarebbe
stato l’ultimo giorno assieme a maestre e compagni. Di notte ha preparato una
torta al cioccolato piena di smarties e Nutella (a scuola in Canada, il Preside avrebbe chiamato tutto il dipartimento di Polizia. Della serie: Nuts-free...hai presente?). Così, ho
festeggiato!
Quando Papi è partito, Maia ed io eravamo un po’
preoccupati. Non eravamo certi di rivederlo nuovamente. Così, Nonna Lilli ha
messo dei fagioli in un barattolo. Circa 58. Era il numero esatto di giorni che
dovevamo trascorrere senza Papà. Ogni giorno ne toglievamo uno.
Ho trascorso un
paio di settimane a casa dei nonni di Palermo, con Chiara. Il resto, a Trapani,
con Mattia. Era Carnevale e ci siamo divertiti un sacco!
Mi ricordo che quando ero in macchina con la
mia mamma, mi chiedeva come mi sentissi. Spaventato? Triste? Elettrizzato? Lei
diceva di sentirsi un po’ triste e un po’ felice. Io, cercando di essere
gentile, le dicevo che lo stesso valeva per me. A volte gli adulti fanno
domande difficili. In queste occasioni devi trovare la risposta che secondo te
più gli piacerà.
Ascoltavamo
sempre due canzoni: Malamorenò e Baciami Ancora. Ho detto alla mia mamma
che l’ultima mi faceva pensare così taaaanto al mio papà. Cantavamo ad alta
voce, sorridevamo e cercavamo di immaginare la nostra vita futura.
Altri due fagioli
e sarebbe
arrivato anche per noi il momento di partire…
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