Monday, 14 April 2014
Claudia & Seneca_Morning Thoughts_"You need a change of soul..."_"E' l'animo che devi cambiare..."
When I was a student, it was very common to hear some peers expressing their intention to leave the country. It sounded like everybody was about to leave. I was of the same idea.
Some left, some others remained after finding a fair balance between what they were looking for, and what they actually got. A third category still lives struggling between the two options, advancing different types of excuses. From my perspective, their situation is the worst ever.
When you leave, you usually tend to hang around with other people who left. That makes perfect sense to me. It's important to share your thoughts, feelings. It's important to know you were not the first and you won't be the last one. Although this is very common, then something strange, but not really, might happen.
The place you find might be not the one you were looking for. Or, the place you find is the same as the one you left. How comes? In my opinion there are three options:
1. We made the "wrong" decision
2. Our expectations were too high
3. We haven't really left our "country"
I find that the third is very common, even though some times we don't see it, or we cannot understand why.
When I am thinking, when I feel confused, it's usually a book that gives me an answer, or at least a starting point for a new analysis (...or a new post in my blog!)
Lucius Annaeus Seneca, in the letter XXVIII wrote:
"You believe that you alone have had this experience. You are surprised, as if it were a strange fact, that you couldn't get rid of the gloom and heaviness, despite your long travels and so many different scenes. You need a change of soul rather than changing the sky under which you stay. Even if you cross the vast ocean; even if, as our Virgil remarked, "you leave behind lands and cities", wheresoever you go, your flaws will follow you. Socrates said the same to one person who was complaining for the same reason, "Why are you surprised that your travels don't help you? You always take yourself with you; the reason that set you wandering will chase you."
Quando ero una studentessa, era molto comune sentire i miei coetanei esprimere il proprio desiderio di lasciare il paese. Sembrava come se tutti volessero partire. Ero della stessa idea.
Alcuni sono partiti, altri sono rimasti dopo aver trovato un giusto equilibrio tra quello che cercavano e quello che di fatto avevano ottenuto. Una terza categoria continua a dmenarsi tra le due opzioni, adducendo varie scuse. Dal mio punto di vista, la loro situazione è la peggiore.
Quando parti, inizialmente tendi di solito a frequentare gente che come te è partita. Ha perfettamente senso per me. È importante condividere pensieri, sentimenti. È importante sapere che non sei stato né il primo né l'ultimo. Seppur ciò sia abbastanza comune, successivamente qualcosa di strano, ma non troppo, potrebbe verificarsi.
Il posto che scegli potrebbe non essere quello che cercavi. Ovvero, il posto in cui ti trovi sembra lo stesso di quello che hai lasciato. Com'è possibile? Secondo me vi sono tre opzioni:
1. Abbiamo preso la "decisione" sbagliata;
2. Le nostre aspettative erano troppo alte;
3. Non abbiamo realmente lasciato il "nostro paese"
Trovo che la terza sia molto comune, anche se talvolta non ce ne avvediamo, o non riusciamo a comprendere perché .
Quando penso, quando mi sento confusa, di solito un libro mi risponde, o quantomeno mi offre un punto di partenza per una nuova analisi (...o un nuovo pezzo del mio blog!)
Lucio Anneo Seneca, in una delle sue lettere (XXVIII) scrisse:
"Tu credi sia capitato solo a te, e ti meravigli come di un fatto strano di non essere riuscito a liberarti della tristezza e della noia, malgrado i lunghi viaggi e la varietà dei luoghi visitati. Il tuo spirito devi mutare, non il cielo sotto cui vivi. Anche se attraversi il vasto oceano; anche se, come dice il nostro Virgilio, "ti lasci dietro terre e città", dovunque andrai ti seguiranno i tuoi vizi. Disse Socrate a uno che si lamentava per lo stesso motivo: "Perché ti meravigli che non ti giovino i viaggi? Tu porti in ogni luogo te stesso; t'incalza cioè sempre lo stesso male che t'ha spinto fuori."
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